sabato 31 luglio 2010

Pontile Nuovo a San Marco


Il pontile nuovo a San Marco è stato terminato dopo mesi di lavori ed inaugurato l'11 giugno 2010. Il pontile nuovo a San Marco, moderno e con una superficie enorme (600 m², si, seicento metri quadrati, avete letto bene!) è quanto di più antiestetico si potesse immaginare per la zona antistante il molo, completamente fuori contesto rispetto all'area in cui è stato collocato. I fautori del pontile nuovo a San Marco sostengono che esso è stato costruito con materiali all'avanguardia e che faciliterà gli spostamenti via vaporetto da e per Piazza San Marco. I materiali impiegati per la costruzione del nuovo pontile a San Marco sono il legno, l'acciaio, il vetro e degli speciali pannelli composti da una lega di titanio, zinco e rame. Il tanto decantato pontile è stato eretto sul cemento, e lo dimostra l'ultima foto che ho allegato nel post (scattata nel febbraio 2010), nella quale si vedono alcune bettoniere intente a scaricare tonnellate di cemento per "bloccare" il pontile. Ma i progettisti attuali sanno solo cementificare? Si rendono conto dell'orrido risultato che hanno saputo creare? Non voglio dilungarmi in sterili critiche ma passo a descrivere la situazione attuale. Il pontile nuovo ha iniziato a funzionare il 22 giugno, solo per la linea 2, poichè a qualche metro di distanza funziona ancora (e credo vi rimarrà) il pontile dei vaporetti Actv denominato "Vallaresso" per la linea 1. Dal pontile nuovo di San Marco dovrebbe partire il collegamento per il Lido, ma io non ne ho visto attualmente traccia (ma da lì farebbero partire anche le motonavi?). Dal nuovo pontile non transitano nemmeno le linee Alilaguna che sono ancora in partenza dal vecchio pontile lungo il molo, con code di decine di metri per i passeggeri e lunghissime attese. Per quanto riguarda la tanto celebrata sala d'attesa, è praticamente deserta, non vi sono predisposti dei tornelli, ma in compenso si gode di viste inusuali (e soprattutto parziali) di alcuni dei luoghi più amati da veneziani e turisti, quali l'Isola di San Giorgio, la Chiesa della Salute e lo stesso Campanile di San Marco. Non so quali persone abbiano autorizzato la costruzione del pontile nuovo a San Marco. Quello che so per certo è che essi non amano Venezia, per averla sfregiata con una costruzione che poteva risultare fattibile a New York ma non a pochi metri dall'area marciana. Il risultato è che un altro angolo pittoresco di Venezia è stato rovinato. Per sempre.










venerdì 30 luglio 2010

Tramonto sul Mulino Stucky


Il tramonto sul Mulino Stucky di Venezia lo si può osservare dalla Fondamenta delle Zattere, poiché tale enorme edificio si trova oltre al Canale della Giudecca. Per assistere al tramonto sul Mulino Stucky bisogna armarsi di pazienza e attendere il momento giusto per scattare le foto. Ci sarà poco tempo per "catturare" le immagini di cui vogliamo immortalare il momento, per cui bisogna fare in fretta e trovarsi nel posto ideale, ossia vicino alla riva e senza che persone o barche ci disturbino la visuale. La foto del post mette in evidenza uno spicchio di sole mentre sta per tramontare dietro alla cupola neogotica del Mulino Stucky, adesso sede dell'Hilton, hotel di lusso. Poco lontano dalla cupola (che in realtà ospita una suite), si trova la terrazza dell'hotel sulla quale sono localizzati sia lo Skyline Bar che la ormai famosa piscina all'aperto. Tuttavia i prezzi per tale lusso non sono per tutte le tasche. Come recitava una famosa pubblicità di qualche tempo fa: "Per molti, ma non per tutti!".

giovedì 29 luglio 2010

Poeta a Venezia


Un poeta a Venezia non lo si vede tutti i giorni. Mi considero fortunato di aver incontrato un poeta durante una delle mie passeggiate per Venezia. Stavo camminando lungo la Fondamenta delle Terese, quando, praticamente di fronte alla Casa dei Sette Camini, ho visto qualche decina di metri avanti a me una persona che scriveva su un palo. Il signore era anziano e sedeva su una seggiola pieghevole proprio di fronte ad un palo che serve ad ormeggiare le barche, che i veneziani chiamano "palina". Mi sono avvicinato senza disturbarlo e ho notato che il signore stava scrivendo qualcosa di simile ad una poesia, pur non riuscendo a distinguere bene le parole. Mi sono detto subito che quello era un poeta a Venezia, talmente romantico da voler scrivere una sua poesia da tramandare ai posteri addirittura su un palo. Il signore era molto concentrato su quello che faceva ed ha impiegato qualche minuto per scrivere i versi con un pennarello. Al termine ha controllato di aver scritto bene il tutto e si è allontanato con la sua seggiola pieghevole. La curiosità allora ha avuto il sopravvento e mi sono recato subito a vedere che cosa aveva scritto il signore sul palo. Si trattava di una poesia di Giosuè Carducci (grande poeta italiano dell'ottocento), "Pianto Antico", che evidentemente questo signore di Venezia ricordava ancora a memoria, forse dai tempi lontani nei quali frequentava la scuola. Voglio riportare la poesia qui sotto:

"L'albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
Dà bei vermigli fiori
Nel muto orto solingo
Rinverdì tutto or ora,
E giugno lo ristora
Di luce e di calor.
Tu fior de la mia pianta
Percossa e inaridita,
Tu de l'inutil vita
Estremo unico fior,
Sei ne la terra fredda,
Sei ne la terra negra;
Né il sol piú ti rallegra
Né ti risveglia amor."


Giosuè Carducci

A me poco importa se quella persona non ha scritto dei versi originali sul palo. Chi ricorda ancora tali versi la identifico come una persona originale, specialmente se ha voluto in quel modo condividere dei versi immortali con gli altri. Quel signore ha dimostrato di avere della sensibilità e quindi di possedere l'animo di un vero poeta a Venezia.
Che poi abbia continuato la sua opera su altre "paline"?




mercoledì 28 luglio 2010

Vista dal Campanile di Santa Maria Mater Domini


La vista dal Campanile di Santa Maria Mater Domini mostra alcune parti della città impossibili da osservare dal piano stradale. La vista dal Campanile di Santa Maria Mater Domini consente quindi di ammirare l'ennesimo panorama del centro storico, così simile agli altri eppure così diverso. Si passa alla descrizione delle immagini, per lo più già note ai fedeli lettori del blog. Tuttavia alcuni campanili e chiese non sono così facili da individuare anche all'occhio degli esperti. Sotto al titolo osserviamo una vista di Venezia verso nord con il Campanile e la Chiesa di S. Stae (San Eustachio) mentre a destra si intravede l'alto Campanile della Madonna dell'Orto. Verso est si erge il Campanile di S. Giovanni Elemosinario, localizzato a Rialto. Il grande complesso della Chiesa dei Tolentini con una nave da crociera che le sembra ormeggiata accanto. Quindi è la volta della Chiesa e del Campanile di Santa Maria di Nazareth, che i veneziani chiamano "degli Scalzi". La vista si sposta quindi sul caratteristico Campanile di Santa Fosca, a Cannaregio. Uno scorcio del Campanile di S. Polo. Un lontanissimo Mulino Stucky sbuca dai tetti di Venezia. Poi la vista dal Campanile di Santa Maria Mater Domini spazia verso il basso Campanile di S. Giovanni Evangelista. Infine il retro ed il tetto della Ca' Pesaro.
A volte credo che durante la vostra prossima visita a Venezia guarderete più spesso verso le cime dei campanili della città. Forse cercando di individuare in una cella campanaria la sagoma di una persona che sta scattando delle foto. Io conosco quello strano signore che ha come hobby preferito quello di salire sui campanili. E sono sicuro che sa già il prossimo campanile sul quale vuole salire....








martedì 27 luglio 2010

Palazzo Ariani


Palazzo Ariani si trova e Venezia nel sestiere di Dorso Duro. Palazzo Ariani sorge in Fondamenta Briati ma il migliore luogo per osservarlo è al termine della Fondamenta del Soccorso che corre parallela all'altra riva. Palazzo Ariani ha origini antiche, l'attuale costruzione venne edificata nella seconda metà del '300 e fu di proprietà della famiglia omonima fino alla sua estinzione avvenuta nella metà del XVII secolo. Quindi Palazzo Ariani venne acquistato dalla famiglia Pasqualigo e poi ceduta ai Pasinetti e alla famiglia Cicogna. Dal 1849 Palazzo Ariani divenne una scuola elementare, mentre attualmente è sede dell'Istituto Tecnico Statale per le Attività Sociali "Vendramin Corner". La caratteristica principale di Palazzo Ariani è la sua facciata che presenta al secondo piano una esafora con motivo ad alveare, uno dei primi esempi di architettura gotica a Venezia. L'esafora di Palazzo Ariani rappresenta un insieme unico ed armonico con il gruppo di marmo traforato che la sormonta. Tale elemento architettonico rende Palazzo Ariani inconfondibile ed anche uno degli edifici gotici con la facciata più "lavorata", mentre lo stile gotico (almeno nel suo primo periodo) si contraddistinse per la semplicità delle composizioni. Oltre il cancello di Palazzo Ariani si accede ad un piccolo cortile interno dotato di una tipica scala scoperta che non si può tuttavia definire notevole come, per esempio, quella di Palazzo Morosini. Dal cortile è stata asportata da tempo la vera da pozzo che sicuramente doveva farne parte integrante. La fermata del vaporetto più vicina per arrivare a Palazzo Ariani è "S. Basilio" (linea 2) e comunque questo bel edificio non è troppo distante da Piazzale Roma (circa dieci minuti di passeggiata). Esso è localizzato ad un paio di minuti a piedi da Palazzo Zenobio, che fu costruito però in epoche più recenti.







lunedì 26 luglio 2010

Capitello in Rio Terà


Un capitello in Rio Terà si trova a Venezia nel sestiere di S. Polo, a pochi passi di distanza dal Campo dei Frari in direzione Rialto. Il capitello è posto all'angolo del primo piano di un edificio, proprio di fronte ad un supermercato Billa aperto recentemente. Il capitello in Rio Terà è stato eseguito completamente in legno e rappresenta la Vergine Maria che tiene in braccio il Bambino Gesù e nel contempo schiaccia con i piedi un piccolo diavolo. Questo capitello ligneo è stato restaurato qualche tempo fa (a questo proposito era stato anche rimosso dalla sua posizione originale). Poiché il capitello è di legno ed è esposto alle intemperie, i restauratori hanno ritenuto opportuno di circondarlo di un rivestimento di plastica trasparente. La scelta è stata quasi obbligata perché il legno colpito dalla pioggia battente marcisce in poco tempo. Tuttavia il rivestimento del capitello in Rio Terà è davvero molto sporco a causa della polvere (vedi immagini sotto) e dovrebbe venire ripulito almeno ogni tanto per mantenerlo trasparente. Di chi sia l'obbligo di effettuare queste pulizie non ci è noto, speriamo che ad ogni modo si possa tornare a vedere al più presto questo singolare capitello nella sua originale bellezza.



domenica 25 luglio 2010

Pittore a Venezia


Un pittore a Venezia non rappresenta certo un'apparizione inconsueta. Un pittore a Venezia ha infatti solo l'imbarazzo della scelta su quale angolo della città intende immortalare sulla sua tela. I grandi vedutisti del '700, tra i quali Canaletto e Guardi, ci hanno mostrato come era Venezia prima degli sconvolgimenti del nefasto (per la ex Serenissima) secolo del romanticismo. Longhi ci ha tramandato le immagini della vita privata in città prima della caduta della Repubblica, come, anzi meglio di come avrebbe potuto ritrarre i personaggi dell'epoca un attuale fotografo. La lista dei grandi pittori che hanno lavorato a Venezia nei secoli sarebbe troppo lunga e si rischierebbe ancora di lasciarne fuori clamorosamente qualcuno. Quindi ricalcare le orme dei grandi pittori di Venezia non appare possibile. Tuttavia un pittore a Venezia può eseguire su tela dei pregevoli dipinti se ne possiede l'abilità. Il pittore ritratto nelle immagini dimostra di saperci fare con i pennelli, illustrando un canale di Venezia abbastanza frequentato. Mi viene spontaneo proporre un doppio quiz, osservando la tela: "Di quale rio si tratta?", "Da quale ponte sta eseguendo il suo lavoro quel pittore?". Non dovrebbero essere così difficili le risposte per gli innamorati di Venezia, che conoscono una grande quantità di luoghi della città. Le risposte, come sempre, le darò in tarda serata. Buona domenica.


sabato 24 luglio 2010

Foto della Festa di San Giacomo dall'Orio


Le foto della Festa di San Giacomo dall'Orio testimoniano come anche in questa edizione ci sia stato un grande successo di pubblico. Le immagini di questo post mettono in evidenza quanto fosse affollata questa sagra nella serata (venerdi 23 luglio 2010) durante la quale hanno suonato i Batistococo in Campo S. Giacomo dall'Orio. I Batistococo sono ormai da tempo un leggendario gruppo veneziano che abbina esilaranti testi in dialetto con musica salsa e merengue. Una strana accoppiata per queste latitudini, ma comunque vincente a giudicare dalle dozzine di persone scatenate che ballavano di fronte al palco allestito per i concerti della Festa in Campo San Giacomo dall'Orio. Inoltre decine di tavole erano posizionare per accogliere i numerosi spettatori che hanno potuto ascoltare la musica ma anche degustare i piatti tipici delle sagre veneziane. Questa festa è un grande momento di aggregazione per i veneziani, giovani e meno giovani, che colgono l'occasione per stare assieme nonostante il caldo di queste afose serate. In queste rare opportunità si ha la sensazione di far parte di una Venezia ancora viva, con i suoi residenti ma anche con i turisti che approfittano per mischiarsi con loro e dando l'impressione di formare un unico gruppo festoso. Le sagre estive a Venezia sono il giusto momento per vedere ancora molti veneziani riuniti seppure una buona parte di essi sia già partita per le ferie o si stia godendo il week- end in qualche fresca località in montagna. La Festa di San Giacomo dell'Orio, ottimamente organizzata dagli encomiabili volontari della Benefica S. Giacomo, terminerà oggi sabato 24 luglio 2010 con l'immancabile tombola finale. Arrivederci alla prossima edizione di questa tipica sagra veneziana di mezza estate.






venerdì 23 luglio 2010

Campanelli a Venezia


I campanelli a Venezia sono migliaia, molti di più dei numeri anagrafici della città. I campanelli a Venezia adesso funzionano per la maggior parte con l'energia elettrica. Anticamente a Venezia i campanelli erano collegati tramite del solido filo di ferro a delle maniglie (vedi ultima immagine). Era sufficiente tirare la maniglia per far suonare il campanello di una abitazione, talvolta posto distante dalla porta di ingresso. Allo stesso modo funzionava l'apriporta delle case. Dai piani superiori bastava alzare una maniglia per far azionare la serratura della porta. Così i campanelli e gli apriporta hanno funzionato per secoli, fino all'avvento dell'energia elettrica (e comunque fino ad una trentina di anni fa, anche a casa mia), che ha reso tutto più comodo. Adesso anche in una città antica come Venezia si suona il campanello elettrico, che è collegato spesso ad un citofono o videocitofono, e solo se veniamo riconosciuti ci viene aperta la porta. Le entrate sono inoltre spesso controllate anche da telecamere a circuito chiuso, come nelle moderne metropoli. Comunque i campanelli a Venezia sono ancora oggetto di curiosità rispetto a quelli monotoni e uniformati che si vedono nei condomini di qualsiasi altra città. Nei campanelli di Venezia chi ha della fantasia può vederci delle facce e se non sono sorridenti i soliti beoni vi disegnano la bocca con il pennarello (vedi prima foto). Si distinguono spesso le sopracciglia, gli occhi, il naso ma anche i baffi, oltre alla bocca! Tra i campanelli più strani di Venezia vorrei segnalare quelli che si trovano in Calle Larga S. Lorenzo, a poche decine di metri dal Chiostro di San Lorenzo. Ci sono ben sei campanelli rappresentati da altrettante facce bizzarre modellate col metallo. Chissà quanti campanelli originali hanno visto in giro i postini di Venezia! Questi lavoratori sono infatti tra i migliori conoscitori della città perché la percorrono quasi tutti i giorni a piedi. E mi stanno già ispirando un prossimo post....




giovedì 22 luglio 2010

Auto in Canal Grande


Un auto in Canal Grande si è vista la serata della Festa del Redentore, tra lo stupore generale. Un auto in Canal Grande non rappresenta una novità assoluta, tuttavia non ci sono molte occasioni per vederne una a Venezia. L'auto è sicuramente di tipo anfibio e sembra destreggiarsi senza alcun problema tra i barconi alla Festa del Redentore che numerosi transitavano in quel momento lungo il Canal Grande. Ci restano alcune domande da porre: "Il proprietario di quella macchina anfibia usa la cintura di sicurezza o piuttosto il salvagente?" E ancora: "Paga il bollo auto o l'assicurazione per le imbarcazioni?". Avrei davvero voluto vedere una pattuglia della polizia municipale mentre faceva dei controlli su quell'auto anfibia. La targa è senza dubbio del tipo per imbarcazioni e quindi va considerata un natante a tutti gli effetti. Comunque l'auto in Canal Grande non è proprio passata inosservata e, vista la quantità di sponsor distribuiti per la carrozzeria, credo che l'obiettivo di fare pubblicità sia stato sicuramente centrato.




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